Rispondo alle critiche fatte dagli Alpini sul gioco Battlefield 1



Battlefield 1 è uno dei tanti videogame sparatutto che molto spesso parla di eventi risalienti alla nostra storia e questa volta toccando momenti storici come la “prima guerra mondiale”.
Nel gioco ci sono una decina di missioni che raccontano questi momenti dalla parte di varie nazioni tra cui cè anche L’italia con la missione chiamata “AVANTI SAVOIA“ che racconta appunto la guerra avvenuta sul Monte Grappa.

Subito dopo l’uscita di questo gioco gli Alpini tramite articoli giornalistici hanno vuluto esprimere il loro disappunto con dichiarazioni come queste:


<< 100 anni dopo ci toccherà rivivere la prima guerra in videogame? È una bestemmia. >>

oppure contrariati alle sollecitazioni del video gioco del tipo

<< Prendi parte ad una delle battaglie finali fra le maestose vette delle alpi venete, sopra le nuvole, ad alta quota dove ha luogo uno scontro disperato per il controllo dei forti montani >> 

Persino i veterani più esperti si trovano in difficoltà. Dichiarano gli Alpini

«I morti lassù sono stati così tanti che non ne abbiamo bisogno di altri, ancorchè virtuali»

«È una dissacrazione del Grappa che per noi (e non solo per noi alpini) rappresenta un patrimonio che va rispettato»


Tutte queste dichiarazioni le potete trovare nel link nella descrizione del video.

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Ma adesso vorrei rispondere agli Alpini

Io trovo che le vostre dichiarazioni lasciate ai giornali siano esagerate, e posso rendermi conto che tutte queste persone che hanno dichiarato ciò non hanno mai giocato a un videogioco ne tanto meno
al gioco in questione.

Bastava provarlo/giocarlo per capire che l’argomento trattato non è scialacquato ne tanto meno ridicolizzato. Si è preso un capitolo della nostra storia cercando di raccontarlo con tutta la serietà con il rispetto della gente uccisa in quella guerra.
Nel momento di gioco è raccontata una storia, un po’ come se fosse mio nonno a raccontarla, che è soltanto un pretesto per narrare la storia avvenuta in quel momento. I momenti sono cupi e drammatici, confusione, sangue e dolore… cercando di esprimere al meglio tutto ciò che si è vissuto in quei momenti.

Questo a parer mio non vuol dire mancanza di rispetto per i caduti in guerra. Ma si è solo sfruttato uno dei tanti mezzi odierni di intrattenimento per ricordare la Nostra Storia.

Credete veramente che non ricordare sia la cosa migliore da fare ?

Come credete di raggiungere le generazioni future se non sfruttando anche i nuovi mezzi che abbiamo oggi. Io credo che il rimanere in silenzio e non parlare di questi momenti storici sia peggio …. molto peggio.

Quando c’è  “lo spara e spara”, come lo chiamate voi, in multiplayer ( ovvero tra giocatori online ) le battaglie non avvengono nello stesso posto in cui si è raccontato la storia sul monte grappa ma viene ricreata una mappa di gioco che non esiste nella realtà, quindi non c’è nessuna derisione del posto citato, e il gioco mantiene sempre il rispetto dei caduti.

Io sono sicuro che nel fulcro della questione ci sia anche la parola “Videogioco”, perché in Italia, paese retrogrado, questa parola è inteso come gioco per bambini o infantile. Cari Alpini e Non, dovreste capire che il videogioco di una volta si è voluto e deve essere riconosciuto come una qualsiasi forma d’intrattenimento sia per grandi che per adulti.

Giusto per prenderlo da esempio…

Credete che il cinema non faccia lo stesso ?
Ho visto tanti film raccontare la guerra, con tanto di esplosioni e morti.
Gli attori nel loro lavoro si può dire che “giocano “ interpretando dei personaggi che nella realtà non sono.

E non dimentichiamoci dell’olocausto che è pur sempre una tragedia enorme e pure ogni anno in tv rivediamo film che trattano sull’argomento nel girono della memoria. Pur di non rimanere in silenzio e lasciare tutto nel dimenticatoio.

E infime .. i trailer che come in qualsiasi altra forma di intrattenimento cercando di convincere o incitare più persone al possibile acquisto del film/ videogioco che sia. Quindi mi chiedo il perché rimanere schioccati e criticare cosi tanto quando in realtà lo si è sempre fatto ed è normale che ci sia.

Cari Alpini credo che dovreste vedere questo videogioco da un punto di vista positivo, perché in qualche modo oggi con questo videogioco si è dato modo di rafforzare non il dolore ma il ricordo di una battaglia che non si vuol più ripetere in una realtà, cercando di far passare questo messaggio sia agli adolescenti che agli adulti.

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A presto


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